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Forum Terremoto in Emilia: e noi cosa facciamo? Stiamo a guardare?

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chya72 wrote:
iaia50 wrote:

Chya in questi giorni mi sento svuotata, nostro signore pare ci abbia abbandonato.

Non riesco a credere, vedo tutti i filmati per tv, per you tube, i nostri posti noti, così sbriciolati in un attimo, i nostri cari stanno là e non vogliono lasciare, come si può stare?

Iaia spegni tutto!!!!!!!!!!

Crea solo angoscia!!!!

Sembrano farlo apposta..

Solo capaci di polemizzare, sminuire, svalutare, allarmare, terrorizzare e fomentare polemiche inutili.

Vatti a fare una bella passeggiata, vai al mare tu che puoi!!!

Iaia davvero, smetti di seguore youtube, i programmi di approfondimenyo (cosa vuoi approfondire più di quello che già viviamo sulla pelle ogni giorno), i srervizi speciali... anche i telegiornali... ne basta uno al giorno....... fanno audience sulla disgrazie e sulla disperazione della gente... lo fanno da sempre.... e la gente lo vuole... vuole lo scandalo, il colpo grosso, lo scoop... rien!!!! vai al mare, passeggia, parla con noi.. ma smettila di seguore tutta la strumentalizzazione dei media...... le notizie volano da sole, senza biaogno di ricamare drammi e allarmismi sulla realtà che è anche già pesante di suo. Un bacione Iaia bella.... grazie della proposta ma ... sto qui. ti penso e ti voglio bene ma sto qui. Ci vediamo a Senigallia, se non sfidate il sisma e venite su  prima con la lully.


Iaia la penso come la Simo e Chya guarda che poi ci stai ancora piu' male  spegni tutto esci a fare   una bella passeggiata e' peggio star li e riguradare quello che e' successo so' che si fa' bello a far coraggio agli altri ma e' un modo anche questo per sta vicine alle persone che sono convolte in questa sitauazione un abbraccio forte Anna


cara Iaia, anche se guardare la tv ti fa sentire più vicina ai posti e alle persone da te tanto amati, non credo sia la cosa più giusta per te vista l'angoscia che ti procura. Spegni la tv e ... se hai voglia esci, oppute telefona a chi ti sta tanto a cuore, per sentirne la voce e per avere così un po' di sollievo. Un forte abbraccio.

 


Non so che dire fai quello che più ti fa star meglio un forte abbraccio


sono angosciata x tutto cio' che sta' succedendo,care amiche vi sono vicina con la mente e con il cuore , oltre a  donare, bisogna nche pregare, xchè il Signore dia un po' di serenita' a tutte quellle persone che hanno subito tutto cio'......un forte abbraccio a tutta l'Emilia ........


iaia50 wrote:

Chya in questi giorni mi sento svuotata, nostro signore pare ci abbia abbandonato.

Non riesco a credere, vedo tutti i filmati per tv, per you tube, i nostri posti noti, così sbriciolati in un attimo, i nostri cari stanno là e non vogliono lasciare, come si può stare?

Forza Iaia, vedrai che passerà anche questa!! Non dobbiamo angosciarci, ma solo tirar su le maniche e fare, se ci è possibile, la nostra parte! E poi noi ti vogliamo battagliera come sempre, ok? Ti voglio bene. Rosanna  tmrc_emoticons.love tmrc_emoticons.love


iaia50 wrote:

Chya in questi giorni mi sento svuotata, nostro signore pare ci abbia abbandonato.

Non riesco a credere, vedo tutti i filmati per tv, per you tube, i nostri posti noti, così sbriciolati in un attimo, i nostri cari stanno là e non vogliono lasciare, come si può stare?

Buon giorno a tutte care bimbyne, Iaietta cara quoto in pieno il consiglio che ti hanno dato alcune bimbyne tmrc_emoticons.love tmrc_emoticons.love tmrc_emoticons.love spegnilo quel cacchio di telvisore, lascia perdere youtube e quant'altro...i palinsesti....sembra quasi...che ci godano a preveire ulteriori disastri.....tutti esperti............. è palpabile nell'aria questa specie di polvere depressiva..... la vedi mescolata alle macerie,nel terreno, agli occhi doloranti  e spaventati  di quella gente..quella polvere . non deve entrare nei polmoni degli emilianiil ,hanno bisogno di una boccata  galattica di ossigeno...ho una cugina che lavora a Modena, per fortuna nn le è successo niente però nn riesce a dormire senza ansiolitici.... Iaietta ..sei una persona sensibile,siamo stati violentati  da  quelle immagini... se ti fa star male così lascia perdere ,per il momento almeno, la tua operosa mente si metterà uleriormente in azione e escogiterà qualcosa....d'altronde sei EMILIANA..... anche mamma in questi giorni è particolarmente irrequieta..e sconvolta..lei è infuriata per la parata militare.......la cosa che possiamo fare per gli amici EMILIANI e tutti quelli colpiti è cercare di mantenere una sorta di lucidità....e vigilare............il tasto economico? teniamolo pigiato costantemente....certo che ti girano....... sapere che gli avvoltoi bancari lucrano pure sui bonifici inestati per il terremoto, i 2 cent di aumento della benzina .i 2 euro degli sms che sembra nn arrivino......come dici tu paghiamo ancora per L'Abissinia, .in fondo in fondo siamo solo essere umani ..sono crollate le case, le fabbriche, le chiese, ci sono state vittime, operai , giovani, padri di famiglia, hanno perso  i loro punti di riferimento visivi,  però  GLI EMILIANI sono ancora lì, il popolo ITALIANO nn crolla, si rialza, si spolvera, spolvera il vicino  e ri rimette in piedi, che dire poi  delle donne Emiliane....forse sono discendenti  dalle mitiche amazzoni?    mio misero pensiero corre anche  all'esempio dato dalle polazioni friulane colpite nel lontano 76.... la loro solidità morale, la loro compostezza e concretezza dovrebbe averci insegnato qualcosa,hanno ricostruito in un paesino la loro chiesa come era precedentemente  e nello stesso punto,  sicuramente gli amici Emiliani sapranno trarre le dovute conclusioni, se posso ulteriormente dire la mia...credo che parecchi sarebbero tentati di riempire la macchina con generi di necessità e fiondarsi nei posti colpiti...ma come dice WonderChya.....hanno bisogno di soldi. soldi soldi.....quindi credo che sia bene direzionare i fondi come giustamente suggerito da saggie persone .. direttamente ai comuni, stanno fiorendo un sacco di iniziative da parte dei cittadini, dalla raccolta del parmiggiano a tutto il resto, non è L'Italia che fa schifo....italiani brava gente..nn ricordo se era un film...W L'Italia sono  anche le note di una canzone...però noi non siamo canzonette....  sono i cosidetti  i signori(volutamente minuscolo)  della cricca che dovrebbero meditare sulle immense  macerie generate della loro misera moralità.  Caro Joseph...se al momento nn sai chi beatificare.... ho un nome che mi frulla insistentemente nella mia seppur  labile mente....si chiama ...Prevenzione...però nn chiedermi se è maschile o femminile......un abbraccio forte forte a tutti gli Emiliani/e..


iaia50 wrote:

Mi permetto di incollare una lettere di un'aquilana alle donne emiliane, io sto ancora piangendo.

Non c'è bisogno di andare tanto lontano,m per vedere come si sente una persona colpita da un evento così catastrofico.

"Grazie Simo per avermela fatta leggere!!" e per una questione di privacy ho tolto la firma della signora aquilana. Scusa ma ho agito di impulso, come buona emiliana tmrc_emoticons.love

lettera di un'aquilana alle donne emiliane

 

Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.

Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.

Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.

Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non c’e’ l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…

Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.

Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…

In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.

So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.

Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una.

 

GRAZIE CARE PER AVERLA CONDIVISA

IO NON HO TEMPO NE' CUORE PER STARE AL COMPUTER O DAVANTI ALLA TV.

MA QUANDO QUALCUNO COME VOI SELEZIONA E CI MANDA QUESTE PERLE NE SONO VERAMENTE GRATA.

VI SEGNALO ANCH'IO UN ARTICOLO DI GRAMELLINI:

La vita, nonostanteCi stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.


marinaga wrote:
iaia50 wrote:

Mi permetto di incollare una lettere di un'aquilana alle donne emiliane, io sto ancora piangendo.

Non c'è bisogno di andare tanto lontano,m per vedere come si sente una persona colpita da un evento così catastrofico.

"Grazie Simo per avermela fatta leggere!!" e per una questione di privacy ho tolto la firma della signora aquilana. Scusa ma ho agito di impulso, come buona emiliana tmrc_emoticons.love

lettera di un'aquilana alle donne emiliane

 

Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.

Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.

Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.

Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non c’e’ l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…

Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.

Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…

In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.

So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.

Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una.

 

GRAZIE CARE PER AVERLA CONDIVISA

IO NON HO TEMPO NE' CUORE PER STARE AL COMPUTER O DAVANTI ALLA TV.

MA QUANDO QUALCUNO COME VOI SELEZIONA E CI MANDA QUESTE PERLE NE SONO VERAMENTE GRATA.

VI SEGNALO ANCH'IO UN ARTICOLO DI GRAMELLINI:

La vita, nonostanteCi stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.

Grazie Marina... QUESTA E' L'EMILIA. QUESTI SIAMO NOI!! E NE SONO ORGOGLIOSA OLTRE OGNI POSSIBILE PAROLA ED ESPRESSIONE VERBALE!!! Sono Emiliana, con cuore, anima. Vivo in Emilia, e nulla può allontanarmi da qui. La mia, la nostra terra. Che ha bisogno di noi e di cui noi abbiamo bisogno. Sine die.


Bellissimo anche quest'articolo, così come quello sulla lettera alle donne emiliane, significativi di come si deve reagire!

In questo periodo i media mi sembrano degli avvoltoi, o meglio sciacalli non fanno altro che speculare sul dolore altrui e stringi stringi a parte il solito bla bla non sono per niente costruttivi!


wlapappa wrote:

Nel frattempo ragazze chi volesse dare una mano puo' acquistare il parmigiano danneggiato.

Bastsa mandare una mail a terremoto@coldiretti.it e specificare nome, indirizzo e quantità che si vuole acquista

Per chi abita a Milano puo' invece acquistarlo direttamente sabato (forse anche domenica) alla Fiera di Milanocity.

Ragazze, sara' anche un piccolo contributo ma non ci costa nulla, anzichè acquistarlo al supermercato acquistiamo questo per non buttarlo!

Grazie Cin per la segnalazione: ora lo dico anche alle amiche e colleghe con le quali ci chiedevamo come acquistare il parmigiano, intanto è un aiuto valido, dispiace tantissimo vedere tutte quelle forme crollate dagli scaffali e le aziende in rovina!


La Simo Pestifera wrote:
chya72 wrote:
iaia50 wrote:

Chya in questi giorni mi sento svuotata, nostro signore pare ci abbia abbandonato.

Non riesco a credere, vedo tutti i filmati per tv, per you tube, i nostri posti noti, così sbriciolati in un attimo, i nostri cari stanno là e non vogliono lasciare, come si può stare?

Iaia spegni tutto!!!!!!!!!!

Crea solo angoscia!!!!

Sembrano farlo apposta..

Solo capaci di polemizzare, sminuire, svalutare, allarmare, terrorizzare e fomentare polemiche inutili.

Vatti a fare una bella passeggiata, vai al mare tu che puoi!!!

Iaia davvero, smetti di seguore youtube, i programmi di approfondimenyo (cosa vuoi approfondire più di quello che già viviamo sulla pelle ogni giorno), i srervizi speciali... anche i telegiornali... ne basta uno al giorno....... fanno audience sulla disgrazie e sulla disperazione della gente... lo fanno da sempre.... e la gente lo vuole... vuole lo scandalo, il colpo grosso, lo scoop... rien!!!! vai al mare, passeggia, parla con noi.. ma smettila di seguore tutta la strumentalizzazione dei media...... le notizie volano da sole, senza biaogno di ricamare drammi e allarmismi sulla realtà che è anche già pesante di suo. Un bacione Iaia bella.... grazie della proposta ma ... sto qui. ti penso e ti voglio bene ma sto qui. Ci vediamo a Senigallia, se non sfidate il sisma e venite su  prima con la lully.

sono d accordo simo, sembra divertirsi ad allarmare la gente!!! da noi fortunatamente u danni sono stati pochi, principalmente nelle chiese  del centro storico!!!!!! figuarti ho un amica ke aha chiesto al capo di fare un controllo nell ufficio x una crepa enorme e lui ha detto...ma se poi ci fanno chiudere dove andiamo???? forse sono anke questi i motivi x cui succedono certe disgrazie!!!! dai simo sxiamo finisca....io ho un ansia e un nervosismo adosso ke senza pastiglie nn chiudo occhio!!!! ...e sento sempre tutto tremare!!! un abbraccio a te e a tutta la nostra bella emilia!!!!!!!!!!!!!!


La Simo Pestifera wrote:
marinaga wrote:
iaia50 wrote:

Mi permetto di incollare una lettere di un'aquilana alle donne emiliane, io sto ancora piangendo.

Non c'è bisogno di andare tanto lontano,m per vedere come si sente una persona colpita da un evento così catastrofico.

"Grazie Simo per avermela fatta leggere!!" e per una questione di privacy ho tolto la firma della signora aquilana. Scusa ma ho agito di impulso, come buona emiliana tmrc_emoticons.love

lettera di un'aquilana alle donne emiliane

 

Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.

Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.

Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.

Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non c’e’ l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…

Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.

Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…

In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.

So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.

Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una.

 

GRAZIE CARE PER AVERLA CONDIVISA

IO NON HO TEMPO NE' CUORE PER STARE AL COMPUTER O DAVANTI ALLA TV.

MA QUANDO QUALCUNO COME VOI SELEZIONA E CI MANDA QUESTE PERLE NE SONO VERAMENTE GRATA.

VI SEGNALO ANCH'IO UN ARTICOLO DI GRAMELLINI:

La vita, nonostanteCi stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.

Grazie Marina... QUESTA E' L'EMILIA. QUESTI SIAMO NOI!! E NE SONO ORGOGLIOSA OLTRE OGNI POSSIBILE PAROLA ED ESPRESSIONE VERBALE!!! Sono Emiliana, con cuore, anima. Vivo in Emilia, e nulla può allontanarmi da qui. La mia, la nostra terra. Che ha bisogno di noi e di cui noi abbiamo bisogno. Sine die.

E' con il cuore in mano che dico 

"CE LA FAREMO ANCHE QUESTA VOLTA"

Io non posso rientrare per ora in Em9ilia, perchè mio fratello sta ristruttarando la casa di famiglia(era già programmato) e sono anche loro molto precari incasinati.

Al telefono mi ha  detto "sorellina io sono ancora sotto shock, ora non venire abbiamo difficoltà anche noi, appena si riesce a capirci qualcosa, sono io il primo a dirti VIENI", perchè loro hanno bisogno di noi di tutto, hanno bisogno di sentire che ci siamo.

Ora anche se non colpiti direttamente sulle loro abitazioni, anche i paesi limitrofi, ospitano, si danno da fare e soffrono in silenzio.

Io sono qui e mi angoscia il non poter far niente di fattivo.

Ho però le mie amiche, che già si occupavano di volontariato, protezione civile ecc., che sono sul campo, instanabili senza dormire, senza un momento di tregua.

Sono le stesse amiche che hanno anche fatto un discreto periodo all'Aquila nei momenti di emergenza.

Amiche mie vi voglio tanto bene e, vorrei essere con voi.


iaia50 wrote:
La Simo Pestifera wrote:
marinaga wrote:
iaia50 wrote:

Mi permetto di incollare una lettere di un'aquilana alle donne emiliane, io sto ancora piangendo.

Non c'è bisogno di andare tanto lontano,m per vedere come si sente una persona colpita da un evento così catastrofico.

"Grazie Simo per avermela fatta leggere!!" e per una questione di privacy ho tolto la firma della signora aquilana. Scusa ma ho agito di impulso, come buona emiliana tmrc_emoticons.love

lettera di un'aquilana alle donne emiliane

 

Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.

Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.

Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.

Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non c’e’ l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…

Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.

Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…

In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.

So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.

Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una.

 

GRAZIE CARE PER AVERLA CONDIVISA

IO NON HO TEMPO NE' CUORE PER STARE AL COMPUTER O DAVANTI ALLA TV.

MA QUANDO QUALCUNO COME VOI SELEZIONA E CI MANDA QUESTE PERLE NE SONO VERAMENTE GRATA.

VI SEGNALO ANCH'IO UN ARTICOLO DI GRAMELLINI:

La vita, nonostanteCi stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.

Grazie Marina... QUESTA E' L'EMILIA. QUESTI SIAMO NOI!! E NE SONO ORGOGLIOSA OLTRE OGNI POSSIBILE PAROLA ED ESPRESSIONE VERBALE!!! Sono Emiliana, con cuore, anima. Vivo in Emilia, e nulla può allontanarmi da qui. La mia, la nostra terra. Che ha bisogno di noi e di cui noi abbiamo bisogno. Sine die.

E' con il cuore in mano che dico 

"CE LA FAREMO ANCHE QUESTA VOLTA"

Io non posso rientrare per ora in Em9ilia, perchè mio fratello sta ristruttarando la casa di famiglia(era già programmato) e sono anche loro molto precari incasinati.

Al telefono mi ha  detto "sorellina io sono ancora sotto shock, ora non venire abbiamo difficoltà anche noi, appena si riesce a capirci qualcosa, sono io il primo a dirti VIENI", perchè loro hanno bisogno di noi di tutto, hanno bisogno di sentire che ci siamo.

Ora anche se non colpiti direttamente sulle loro abitazioni, anche i paesi limitrofi, ospitano, si danno da fare e soffrono in silenzio.

Io sono qui e mi angoscia il non poter far niente di fattivo.

Ho però le mie amiche, che già si occupavano di volontariato, protezione civile ecc., che sono sul campo, instanabili senza dormire, senza un momento di tregua.

Sono le stesse amiche che hanno anche fatto un discreto periodo all'Aquila nei momenti di emergenza.

Amiche mie vi voglio tanto bene e, vorrei essere con voi.

Iaia cara, ti ripeto quanto detto fnora con molta saggezza da altre amiche.

Tu sei emiliana e sai che forza c'è nella tua terra e nei suoi abitanti. Ora le persone delle zone coplite hanno bisogno di aiuti concreti ma organizzati, e soprattutto di sapere che non verranno dimenticati.

PErmettetimi di osservare che molti che hanno già vissuto questo disastro sanno che desolazione ti assale quando le luci si spengono e le promesse non vengono mantenute.

La solidarietà non è della prima ora, adesso devono pensarci Protezione civile, Stato e magari il Volontariato, anima di questo Paese con la P maiuscola.Poi tutti noi dovremo esserci nel momento in cui la vita sarà ripartita e ci sarà da dare il nostro piccolo contribuito,ognuno con quello che sa fare, una professionalità, una capacità o solo il cuore.

NNon sono un'infermiera non posso andare a curare i feriti, non sono un ingegnere non posso andare a verificare le case, non sono un militare contro gli sciacalli,spero che quando sarà il momento,e sarà presto, che il Governo dirà che l'emergenza è finita ognuno troverà il modo di dare il suo piccolo apporto.

E che serva a tutti noi, parlo per me per prima, a ricordare che certe voragini non si chiudono dimenticando che esistono, e ci sono tanti italiani, non solo emiliani, che cercano di guarire ferite poco più lontane nel tempo, e anche loro non vanno dimenticati.

La solidarietà non deve essere un palliativo per la paura di questo momento ma un cemento per ricostruire queste ed altre terre ferite. QUesto è il vero tesoro del nostro grande Paese, nonostante noi italiani per primi ci sminuiamo, in fondo sappiamo che abbiamo il potere di ricostruire almeno la speranza.

Cara Iaia parlo a te ma in fondo lo dico a me stessa, è una dolorosa lezione che ci è arrivata improvvisa come una staffilata, ma ci renderà più forti nel momento che ne saremo usciti.

ti abbraccio con tutte le persone colpite e nella sofferenza e paura.


iaia50 wrote:
La Simo Pestifera wrote:
marinaga wrote:
iaia50 wrote:

Mi permetto di incollare una lettere di un'aquilana alle donne emiliane, io sto ancora piangendo.

Non c'è bisogno di andare tanto lontano,m per vedere come si sente una persona colpita da un evento così catastrofico.

"Grazie Simo per avermela fatta leggere!!" e per una questione di privacy ho tolto la firma della signora aquilana. Scusa ma ho agito di impulso, come buona emiliana tmrc_emoticons.love

lettera di un'aquilana alle donne emiliane

 

Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.

Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.

Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.

Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non c’e’ l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…

Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.

Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…

In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.

So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.

Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una.

 

GRAZIE CARE PER AVERLA CONDIVISA

IO NON HO TEMPO NE' CUORE PER STARE AL COMPUTER O DAVANTI ALLA TV.

MA QUANDO QUALCUNO COME VOI SELEZIONA E CI MANDA QUESTE PERLE NE SONO VERAMENTE GRATA.

VI SEGNALO ANCH'IO UN ARTICOLO DI GRAMELLINI:

La vita, nonostanteCi stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.

Grazie Marina... QUESTA E' L'EMILIA. QUESTI SIAMO NOI!! E NE SONO ORGOGLIOSA OLTRE OGNI POSSIBILE PAROLA ED ESPRESSIONE VERBALE!!! Sono Emiliana, con cuore, anima. Vivo in Emilia, e nulla può allontanarmi da qui. La mia, la nostra terra. Che ha bisogno di noi e di cui noi abbiamo bisogno. Sine die.

E' con il cuore in mano che dico 

"CE LA FAREMO ANCHE QUESTA VOLTA"

Io non posso rientrare per ora in Em9ilia, perchè mio fratello sta ristruttarando la casa di famiglia(era già programmato) e sono anche loro molto precari incasinati.

Al telefono mi ha  detto "sorellina io sono ancora sotto shock, ora non venire abbiamo difficoltà anche noi, appena si riesce a capirci qualcosa, sono io il primo a dirti VIENI", perchè loro hanno bisogno di noi di tutto, hanno bisogno di sentire che ci siamo.

Ora anche se non colpiti direttamente sulle loro abitazioni, anche i paesi limitrofi, ospitano, si danno da fare e soffrono in silenzio.

Io sono qui e mi angoscia il non poter far niente di fattivo.

Ho però le mie amiche, che già si occupavano di volontariato, protezione civile ecc., che sono sul campo, instanabili senza dormire, senza un momento di tregua.

Sono le stesse amiche che hanno anche fatto un discreto periodo all'Aquila nei momenti di emergenza.

Amiche mie vi voglio tanto bene e, vorrei essere con voi.

Iaia cara, ti ripeto quanto detto fnora con molta saggezza da altre amiche.

Tu sei emiliana e sai che forza c'è nella tua terra e nei suoi abitanti. Ora le persone delle zone coplite hanno bisogno di aiuti concreti ma organizzati, e soprattutto di sapere che non verranno dimenticati.

PErmettetimi di osservare che molti che hanno già vissuto questo disastro sanno che desolazione ti assale quando le luci si spengono e le promesse non vengono mantenute.

La solidarietà non è della prima ora, adesso devono pensarci Protezione civile, Stato e magari il Volontariato, anima di questo Paese con la P maiuscola.Poi tutti noi dovremo esserci nel momento in cui la vita sarà ripartita e ci sarà da dare il nostro piccolo contribuito,ognuno con quello che sa fare, una professionalità, una capacità o solo il cuore.

NNon sono un'infermiera non posso andare a curare i feriti, non sono un ingegnere non posso andare a verificare le case, non sono un militare contro gli sciacalli,spero che quando sarà il momento,e sarà presto, che il Governo dirà che l'emergenza è finita ognuno troverà il modo di dare il suo piccolo apporto.

E che serva a tutti noi, parlo per me per prima, a ricordare che certe voragini non si chiudono dimenticando che esistono, e ci sono tanti italiani, non solo emiliani, che cercano di guarire ferite poco più lontane nel tempo, e anche loro non vanno dimenticati.

La solidarietà non deve essere un palliativo per la paura di questo momento ma un cemento per ricostruire queste ed altre terre ferite. QUesto è il vero tesoro del nostro grande Paese, nonostante noi italiani per primi ci sminuiamo, in fondo sappiamo che abbiamo il potere di ricostruire almeno la speranza.

Cara Iaia parlo a te ma in fondo lo dico a me stessa, è una dolorosa lezione che ci è arrivata improvvisa come una staffilata, ma ci renderà più forti nel momento che ne saremo usciti.

ti abbraccio con tutte le persone colpite e nella sofferenza e paura.


a tutte le bergamasche

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