Esistono differenti metodi di lavorazione della pancetta, che danno origine a un prodotto variabile per forma, consistenza e qualità organolettiche.
Una delle tipologie è la pancetta tesa, dal gusto dolce e al tempo stesso sapido che si ottiene dalla parte anteriore del costato di maiale, rifilato, salato a secco e stagionato nella sua forma naturale senza essere arrotolato né privato di cotenna. Tagliata a fette, la pancetta tesa presenta strati alternati di carne rossa e di grasso. Ottima per i soffritti, viene utilizzata anche per dare morbidezza e sapore alle carni arrosto.
Il bacon, molto apprezzato nei Paesi anglosassoni, rappresenta una variante della pancetta tesa, in quanto subisce un processo di cottura a vapore e affumicatura utilizzando legni aromatici (faggio, quercia, ginepro).
Diversamente, la pancetta arrotolata, viene avvolta su se stessa e presenta una maggiore percentuale di grasso. Risulta meno morbida e ha un gusto più dolce.
Una versione più magra è rappresentata dalla pancetta coppata che si ottiene arrotolando al suo interno la coppa.
Infine, la pancetta steccata, viene così chiamata perché piegata “a libro“ e bloccata mediante asticelle di legno. Il legno scelto può essere di castagno o di betulla e deve premere strettamente la carne durante la stagionatura in modo da evitare qualsiasi infiltrazione d’aria.
A voi piace la pancetta? Come la utilizzate? Qui trovate delle idee della Community:
Estratto dalla Rivista “Voi…Noi…Bimby” - Ed. Vorwerk Contempora